E’ opportuno pubblicare la replica del presidente dell’Ordine degli Psicologi in seguito alle parole di Giancarlo Cerrelli, vicepresidente dell’Unione giuristi cattolici italiani, che in una trasmissione televisiva ha affermato che “l’omosessualità è un disordine” e che ” l’omosessualità è stata depennata dal manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali non per motivi scientifici”.
Guardando la trasmissione emerge l’inadeguatezza delle conoscenze da parte del giurista Cerrelli che genera ulteriore confusione su un argomento delicato e complesso. Quando si parla di sessualità o meglio di identità sessuale dovremmo tenere in considerazione almeno tre fattori: identità di genere, ruolo di genere e orientamento sessuale.
Cos’è l’identità di genere?
Si intende per identità di genere l’appartenenza cromosomica e fenotipica al proprio sesso, unita all’accettazione intrapsichica dello stesso (riconoscersi maschio o femmina) che si delinea già a partire dai 18 mesi di vita. Identità di genere significa quindi non solo riconoscimento ma anche armonia con il corpo assegnato dalla natura.
Cos’è il ruolo di genere?
Con ruolo di genere si fa riferimento a ciò che contraddistingue già dall’infanzia il comportamento maschile e femminile, come le diversità nei giochi, nell’espressione dell’aggressività o della seduttività. E’ evidente che questi comportamenti sono influenzati dal ruolo sociale.
Cos’è l’orientamento sessuale?
Infine l’orientamento sessuale definisce la meta verso la quale è indirizzato il desiderio sessuale.
FontiSessuologia Medica, Jannini, Lenzi, Maggi, 2007.
Comunicato stampa ripreso dal CNOP
Roma, 23 ago sto 2013. “E’ gravissimo che i detrattori della legge antiomofobia, ripropongano, tra le altre, l’idea che l’omose ssualità sia una malattia da curare, e, di conseguenza, che l’orientamento omosessuale sia da modificare, contraddicendo palesemente quanto, invece, da anni sostiene la comunità scientifica internazion ale che, a ragione, ha da tempo rigettato le cosiddett e terapie di conversione e riparative”.
Così Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi.
“Affermare che l’omosessualità possa essere curata o che l’orientamento sessuale di una persona si debba modificare – co me r ecenteme nte d ichiarato dal vicepresidente Unione Giuristi Cattolici Italiani – è una informazione scientificamente priva di fondamento e portatrice di un pericoloso sostegno al pregiudizio sociale ancora così fortemente radicato nella nostra società come dimostrano, purtroppo, i sempre più diffusi fatti di cronaca”.
“Ribadisco, se mai ce ne fosse b isogno – conclude Palma – che gli psi cologi, secondo il Codice Deontologico, non possono pre starsi ad alcuna “terapia ripa rativa” dell’orientam ento sessuale di una persona, bensì collaborare con i propri pazienti nel caso di disagi relativi alla sfera sessuale sia no essi avvertiti da gli eterosessuali così come da gli omosessuali”.