Disturbo post traumatico da stress

La caratteristica essenziale del Disturbo Post-traumatico da Stress è lo sviluppo di sintomi tipici che seguono l’esposizione ad un fattore traumatico estremo che implica l’esperienza personale diretta di un evento che causa o può comportare morte o lesioni gravi o altre minacce all’integrità fisica; o la presenza ad un evento che comporta morte, lesioni o altre minacce all’integrità fisica di un’altra persona; o il venire a conoscenza della morte violenta o inaspettata, di grave danno o minaccia di morte o lesioni sopportate da un membro della famiglia o da altra persona con cui è in stretta relazione.

Per esempio i militari ed i civili che si trovano in zone di guerra; sopravvissuti ad una catastrofe naturale o ad un attacco terroristico; sopravvissuti ad un disastro aereo; vittime di tortura, abuso e violenza. Per alcuni individui questi eventi gravissimi costituiscono dei veri e propri traumi che alterano il normale equilibrio psicofisico della persona. Questa alterazione può verificarsi subito dopo l’evento stressante, oppure può manifestarsi anche a distanza di anni.

A livello fisiologico la risposta allo stress spesso coinvolge l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Le esperienze traumatiche possono ripercuotersi negativamente su questo sistema neuroendocrino, soprattutto se l’esposizione all’evento traumatico avviene durante la prima infanzia.

Questo disturbo è caratterizzato dal rivivere l’evento traumatico persistentemente, attraverso ricordi, sogni, illusioni, allucinazioni, flashback, che provocano intenso disagio psicologico.

A livello comportamentale la persona è portata ad evitare gli stimoli associati con il trauma e a mettere in atto un’attenuazione della reattività generale (evita pensieri, evita attività, nutre sentimenti di distacco e affettività ridotta).